Mancanza di respiro, affanno, alterazioni del ritmo, accelerazione della frequenza o discontinuità: l’emergenza respiratoria assume varie forme e dipende da innumerevoli fattori, più o meno gravi.
L’obiettivo della valutazione respiratoria è quello di individuare la causa alla base dell’alterazione e intervenire nel modo più opportuno per prevenire l’aggravarsi della condizione del paziente.
Cosa fare in caso di emergenza respiratoria
Quando la funzione respiratoria è compromessa l’essenziale è rivolgersi a un medico e chiamare un’ambulanza comunicando con la massima chiarezza la sintomatologia rilevata.
Chi si trova di fronte a una persona che accusa respiro corto, fame d’aria o insufficienza respiratoria deve per prima cosa assicurarsi che le vie respiratorie siano pervie: liberare la gola o l’esofago da eventuali ostruzioni (bocconi di cibo, dentiere, gomme da masticare, vomito, lingua inghiottita, etc).
In caso di incoscienza, dopo aver sistemato la persona in posizione di sicurezza se non ci sono traumi alla colonna visibili o conclamati, bisogna controllare il movimento toracico sincerandosi della presenza dei tipici rumori da inspirazione ed espirazione.
Se la persona è cosciente bisogna aiutarla a sedersi in una posizione comoda che agevoli al massimo il respiro, cercando di tranquillizzarla e allontanando ulteriori fattori di stress che potrebbero aggravare l’emergenza respiratoria (ad esempio allontanando bambini, animali, lasciando uno spazio di rispetto intorno).
Qualora l’attacco respiratorio sia dovuto a panico, asma o sindromi conosciute e già diagnosticate, bisognerà procedere secondo le indicazioni del medico curante, dall’utilizzo del sacchetto di carta per calmare lo stato di stress emotivo fino alla somministrazione laddove prescritta di farmaci, inalatori o similari.
Se invece ci si trova in presenza di una persona che non sta respirando o che ha subito un trauma al petto, bisogna procedere al massaggio cardiaco e alla rianimazione cardiopolmonare nell’attesa che arrivino i soccorritori.
Difficoltà a respirare, i sintomi e le cause probabili
Come quando si parla del dolore, la sensazione di respirare male è soggettiva e varia in base a condizioni non solo fisiche, ma anche psichiche.
Tuttavia ci sono dei segni contraddistintivi che ci permettono di valutare la gravità di un’emergenza respiratoria che vanno dall’aspetto della persona, allo stato di coscienza, passando per la misura dei parametri vitali, come frequenza respiratoria, saturazione e regolarità del battito cardiaco.
Di solito una crisi respiratoria è accompagnata da sofferenza manifesta, tachicardia, mancata capnografia, ossia la capacità di ventilare correttamente o dall’aumento della frequenza respiratoria (tachipnea), cambiamento del colorito – da pallido a cianotico -, aumento della sudorazione.
Altre indicazioni di un problema di ossigenazione sono l’eccessiva fatica nell’atto respiratorio, confusione e incapacità di parlare in modo fluido.
La difficoltà nel respirare si può imputare a infezioni, traumi, inalazione di sostanze tossiche, mancanza di corretta ossigenazione del sangue, ma anche stress, allergie, patologie a carico del cuore o dei polmoni.
L’importanza di agire subito
L’emergenza respiratoria è quella più grave e più impellente da risolvere, perché può condurre rapidamente alla morte. È dunque necessario rivolgersi subito ai soccorritori quando ci si trova in presenza di una persona che ha difficoltà a respirare o che non riesce a ventilare correttamente.
Questa condizione può verificarsi anche quando un paziente è in degenza nella propria casa, e il trasferimento nel primo centro di intervento è di vitale importanza.
Per questo ci si può affidare alla competenza e alla velocità di servizi come le ambulanze di For Life Emergenza, a Roma e nel Lazio, pronte a scendere in campo in caso di necessità. Per tutte le informazioni, basta chiamare il numero 06 86 976 146.
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