Il Covid 19 si può curare, ma la sua “pericolosità” non termina con un tampone negativo. Le terapie post Covid sono fondamentali per riprendere pieno possesso del proprio organismo e della propria salute. Nel mondo sono quasi 135 milioni le persone che nel mondo hanno contratto il Coronavirus dall’inizio della pandemia. Un numero spaventoso che continua a crescere a dismisura e che solo la vaccinazione di massa potrà rallentare. La riabilitazione post covid-19 è (assieme alla vaccinazione) uno dei temi cruciali in ambito medico. I contagiati più giovani sono spesso asintomatici, invece per le altre fasce d’età è necessario un percorso di recupero della piena efficienza fisica (soprattutto per chi è stato in terapia intensiva).
Terapie post Covid: la polmonite interstiziale
Prima di addentrarsi nello specifico dei sintomi e delle terapie post Covid, è necessario partire da un presupposto fondamentale. Ogni persona contagiata da Covid 19 (sintomatica o asintomatica), dovrebbe effettuare un check-up completo al termine della malattia. Non tutti i danni del Covid-19 sono visibili e per scongiurare qualsiasi complicazione, è necessario controlli approfonditi. Fra gli effetti più devastanti del Covid-19 c’è la polmonite interstiziale, che è molto debilitante. I medici e i pazienti che l’hanno avuta raccontano di problematiche gravi di tipo respiratorio che non terminano con l’esito negativo del tampone.
Sandro Iannaccone, primario del reparto di riabilitazione cognitiva e motoria dell’ospedale San Raffaele di Milano, spiega: “Le conseguenze legate al prolungato allettamento, le problematiche pregresse e attuali di tipo respiratorio richiedono un sostegno adeguato. Di fronte, quasi sempre, ci troviamo persone molto debilitate, che mostrano segni di astenia e difficoltà di movimento». A questo aspetti, bisogna aggiungere disorientamento alla perdita di gusto e olfatto. La priorità è rappresentata dal deficit respiratorio, che dura anche una volta ritornati a casa”. I pazienti, appena tornati a casa, raccontano di essere molto stanchi anche dopo aver svolto attività routinarie.
Chi ha avuto la polmonite interstiziale (indipendentemente dal fatto che sia stato o no in terapia intensiva), deve iniziare un percorso di fisioterapia respiratoria. L’intensità, la durata e le modalità di questa fisioterapia variano da persona a persona in base all’età. I più debilitati sono i pazienti che hanno vissuto per settimane in terapia intensiva. Ad ogni modo, anche gli altri reduci dai reparti di malattie infettive o pneumologia hanno bisogno di un terapie post Covid percorso di riabilitazione in strutture ad hoc. Il Covid-19 è una malattia che mette a dura prova la muscolatura respiratoria.
Le terapie per chi è rimasto a casa
La febbre non deve mai salire nei primi tre giorni successivi alla dimissione dall’ospedale, la frequenza degli atti respiratori deve essere inferiore a 22 al minuto) e la saturazione dell’ossigeno deve essere minimo 96. L’European Respiratory Society consiglia di essere seguiti da professionisti della riabilitazione respiratoria. Per fortuna, la maggior parte delle persone colpite da Covid-19 ha potuto curarsi a casa e dopo il canonico periodo di quarantena (compreso fra i 10 e i 20 giorni) si sono negativizzati. Il tampone negativo non deve far pensare a una guarigione completa. Bisogna verificare le funzionalità respiratorie e capire se ci sono state alterazioni. Le persone che prima del Covid-19 erano state colpite da infarto o che soffrono regolarmente di ipertensione, aritmia e scompenso cardiaco hanno il dovere di effettuare una visita specialistica (cardiologica o pneunomolofica) prima di riprendere una qualsiasi sportiva.
Per tutti gli altri, bisogna riprendere con gradualità attraverso terapie post Covid progressive. L’ideale è passeggiare (non meno di 3 mila passi al giorno) e di fare le scale. In alternativa, per chi a casa ha qualche attrezzo,è consigliabile pedalare una ventina di minuti con la cyclette o correre (a bassa intensità) su un tapis roulant per lo stesso tempo. Si possono fare anche esercizi a corpo libero, ma sempre con una certa gradualità. Per ritrovare forma e vigore, bisogna fare tutte le attività che favoriscono il recupero della migliore funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria.
Terapie post Covid: il recupero dell’olfatto
Una della conseguenze principali del Covid è la perdita dell’olfatto. Molti pazienti colpiti da Covid-19 non recuperano l’olfatto al termine della malattia e devono effettuare terapie post Covid. Secondo alcuni studi, questo deficit è causato da una lesione a carico delle terminazioni nervose olfattive presenti all’interno del naso. Circa la metà dei contagiati, recupera gradualmente questa funzione mentre gli altri sono costretti a convivere con l’anosmia. Una perdita disabilitante e invalidante nel caso di cuochi, enologi, sommelier o preparatori di profumi.
Luca D’Ascanio, direttore di Otorinolaringoiatria di Marche Nord, si sta occupando di queste terapie post Covid: “Fin dall’inizio della pandemia, mentre venivano pubblicati i primi lavori cinesi sull’argomento, con i medici della mia equipe ed in collaborazione con l’Università del Michigan, di Manchester e di Perugia, abbiamo sviluppato un questionario per indagare l’olfatto nelle persone con infezione da Covid-19. La nostra esperienza è stata poi pubblicata dalla prestigiosa rivista Otolaryngology – Head and Neck Surgery, manifesto ufficiale della Società Americana di Otorinolaringoiatria. Il progetto è offrire, oltre al percorso diagnostico, anche quello riabilitativo destinato ai pazienti guariti dall’infezione ma che presentano ancora alterazioni dell’olfatto e del gusto. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la loro qualità di vita”.
Il percorso inizia da una visita specialistica (olfattometria) che misurare la capacità del paziente di percepire gli odori. Il medico valuta la capacità del cliente di riconoscere odori diversi tra di loro e redige un documento specifico. Ogni paziente, a seconda del grado di lesione, dovrà effettuare una terapia domiciliare per riattivare le cellule olfattive. Nei casi più gravi, alla terapia riabilitativa si associa un trattamento farmacologico per via locale.
Terapie a lungo termine
Le conseguenze del Covid-19 possono manifestarsi anche nel corso del tempo. Fatica, affanno per attività minimali, deficit d’attenzione, spaesamento, ansia e insonnia. Questi sintomi potrebbero ripercuotersi anche per un tempo non definito. Per questo motivo, è necessario seguire un percorso di riabilitazione motoria e respiratoria ad personam in grado di favorire il pieno recupero. Per ripartire nel modo giusto, bisogna fare le cose con calma. Le terapie post Covid da evitare sono sconnesse dalle diete drastiche o l’attività motoria esagerata. Attraverso uno stile di vita sano (alimentazione equilibrata e attività motoria) è possibile ritornare in forma.